Franco Baresi, icona del calcio mondiale, sarà per il biennio 2019-2020 il corporate ambassador di Iterpro, società che fornisce servizi di business intelligence per il calcio professionistico.
Iterpro intende accompagnare club e federazioni nel calcio del futuro, così come Franco Baresi guidò sul tetto del mondo il Milan di Arrigo Sacchi, la squadra più innovativa della storia del calcio.
“Siamo orgogliosi di essere rappresentati da una leggenda come Franco Baresi e siamo certi che con lui taglieremo traguardi importanti”, ha dichiarato Marco Savino, CEO di Iterpro. “Franco è stato uno dei giocatori più intelligenti della storia, in grado di rivoluzionare il modo di giocare a calcio. È il personaggio perfetto per rappresentare la rivoluzione digitale che sta cambiando il gioco.”
“Ho sempre avuto grande attenzione per l’innovazione nel calcio ed è il motivo per cui ho sposato con entusiasmo la visione di Iterpro”, dichiara Franco Baresi. “Analizzare le informazioni in modo efficace permette di anticipare le mosse dell’avversario. Anche da giocatore lo consideravo fondamentale per il successo di una squadra.”
Azienda pioneristica nel mondo del calcio, Iterpro combina sport science e ingegneria informatica in un rivoluzionario sistema di intelligence, che integra i dati provenienti dai vari dipartimenti di un club e li trasforma in informazioni utili a prendere decisioni migliori più velocemente. Considerando i calciatori un asset fondamentale, Iterpro converte le decisioni tecniche sulla loro gestione in strategie di business.
Iterpro nasce in Italia nel 2016 e si sta sviluppando a livello internazionale. Tra i suoi clienti principali ci sono AC Milan, FC Internazionale e FIGC.
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Dalle Marche a New York: il viaggio di Mattia Sistigu, l’italiano che sta rivoluzionando il mondo dell’e-commerce
2 anni agoNon è una storia di fuga di cervelli, ma di imprenditoria
C’è bisogno di esempi virtuosi e di storie che dimostrino che l’Italia è ancora un paese in cui giovani imprenditori riescono a costruire un business, farlo crescere, renderlo così grande da dover poi fare il passo successivo: lanciarlo nel mercato internazionale.
Mattia Sistigu, 34 anni, originario delle Marche, sta scrivendo questa storia, quella di un giovane che con lo studio, duro lavoro e un’idea imprenditoriale sviluppata in modo strategico e sartoriale negli ultimi 7 anni, ha dato lavoro a più di 30 personee fondato tre uffici, uno a Londra, uno in Italia e uno a New York, riscrivendo nuovamente le regole degli e-commerce.
Ad oggi, insieme al suo team, è in attesa di effettuare l’IPO presso il NYSE.Dal liceo di Pesaro alla vittoria del Premio “Imprenditore dell’Anno 2019”
Dopo il diploma scientifico ottenuto a Pesaro, Mattia Sistigu continua i suoi studi presso la Facoltà di Economia e Commercio di Ancona con indirizzo Marketing & Sales Management iniziando allo stesso tempo, nel 2007, a lavorare come Marketing & Export Manager per un’azienda locale.
Nonostante gli studi universitari ancora in corsa, il lavoro e le responsabilità, Mattia Sistigu, decide di abbracciare la via del libero professionismo e nel 2008 intraprende una carriera come consulente marketing e web marketing per diverse realtà italiane.
Non si ferma qui, Mattia, perché il suo progetto imprenditoriale inizia a prendere forma.
Nel 2012, infatti, comincia a prendere forma, Xtribe, un’applicazione gratuita che geolocalizza prodotti e servizi di privati e aziende. Gli utenti, aprendo l’app, trovano ciò che più gli interessa intorno a loro e se interessati, possono chattare direttamente con il venditore e fissare un appuntamento per concludere l’affare più velocemente. Il venditore deve solo caricare la foto e il prezzo della merce e attendere di essere ricontattato da un acquirente.
Un percorso lungo 7 anni che ad oggi ha portato oltre 700mila download dell’applicazione e che nel marzo 2019, ha visto Mattia Sistigu vincere il Premio Le Fonti come “Imprenditore dell’Anno 2019” nella categoria “App & Ecommerce”.
“Per aver ideato e co-fondato una delle startup italiane più disruptive sul mercato internazionale delle applicazioni di e-commerce. Per la leadership e la competenza dimostrata nell’ideare e lanciare una realtà che si è imposta a livello internazionale come rivoluzionaria nel modo di intendere il commercio elettronico. Per aver contribuito a disegnare il concetto di social commerce e la capacità di veicolarlo a clienti, investitori e media. Per le indubbie doti visionarie e imprenditoriali, che, nonostante la giovanissima età, stanno portando Xtribe alla quotazione al NYSE di New York.” è la motivazione data dal comitato scientifico del Premio Le Fonti che ha decretato Sistigu come vincitore.Un business internazionale dal cuore marchigiano
Mattia Sistigu e il suo team under 35 formato da 18 talenti, tutti con un contratto a tempo indeterminato, raccolti gli ultimi successi, continuano a lavorare per portare la loro idea oltre i confini europei.
Dopo la creazione di una sede a Londra, il futuro di Xtribe punta sia al consolidamento nel mercato italiano, sia agli Stati Uniti, un mercato florido per la tipologia di business che Mattia Sistigu sta costruendo.
Tuttavia, nonostante la direzione sia quella della diffusione in tutto il mondo dell’app, il cuore di questa storia di imprenditoria rimane marchigiano: è proprio a Pesaro la sede operativa di Xtribe, dove l’app ha preso vita e si è sviluppata nel tempo.
Nel futuro, oltre a diffondere le funzioni di Xtribe anche negli Stati Uniti, l’obiettivo è far crescere il team di talenti che lavorano a questo progetto, cooperare insieme allo sviluppo del business e rimanerefocalizzati sui nuovi obiettivi da raggiungere.
“È la costanza” afferma Mattia Sistigu “la dote che porta agli imprenditori i risultati di un duro lavoro quotidiano: la costanza nel continuare a credere in un progetto, anche quando sono in pochi a crederci, la costanza nel motivare un team, anche quando si è in pochi e il lavoro da fare è immenso e la costanza di non abbassare mai la guardia, soprattutto quando arrivano i primi riconoscimenti.”Post Views: 7 -
Eurowings in crescita
5 anni agoEurowings cresce. La compagnia aerea del gruppo Lufthansa, che raggruppa i voli di Germanwings e Eurowings, punta ad ampliare collegamenti diretti a prezzi convenienti nei prossimi anni e diventare così la terza compagnia low-cost più grande d‘Europa.
[auth href=”http://www.worldexcellence.it/registrazione/” text=”Per leggere l’intero articolo devi essere un utente registrato.
Clicca qui per registrarti gratis adesso o esegui il login per continuare.”]Karl Ulrich Garnadt, membro del comitato esecutivo di Deutsche Lufthansa AG e responsabile di Eurowings ha così commentato: “Nel 2015 con Germanwings siamo riusciti a chiudere l’anno con numeri positivi per la prima volta dopo molto tempo. Adesso posizioniamo Eurowings come seconda compagnia aerea del Gruppo Lufthansa in ordine di importanza, allargando il modello di successo di Germanwings anche fuori dall‘Europa. ”A conferma di questo trend positivo assumeremo nel corso dell‘anno 700 dipendenti, principalmente assistenti di volo e piloti. Un’ulteriore prova della crescita della società: 23 nuovissimi Airbus A320 configurati con 180 posti sostituiranno entro marzo 2017 la stessa quantità di vecchi CRJ-900 da 90 posti. Questo provvedimento aumenta la capacità di trasporto passeggeri e rafforza in maniera considerevole la posizione della compagnia nel mercato delle low-cost.
Eurowings offre ai propri clienti a bordo dei suoi voli a lungo raggio una scelta al top, sia per i passeggeri sensibili al prezzo sia per quelli sensibili alla qualità. Grazie a servizi di bordo innovativi come WINS entertain e WINGS connect, Eurowings si posiziona molto bene rispetto alla concorrenza.
Anche sul corto e medio raggio Eurowings sarà leader nel campo dell’innovazione: ad esempio dalla prossima estate sarà introdotto su tutti gli A320 il programma di intrattenimento di bordo con un‘ampia selezione di film, musica e giochi, disponibili sul proprio smartphone o tablet. Per questo scopo Eurowings userà il sistema “BoardConnect Portable” di Lufthansa Systems. Dalla seconda metà del 2016, la flotta sarà inoltre dotata di connessione internet a bordo.
Oltre a queste innovazioni tecniche per l’anno in corso sono previsti nuovi servizi come ad esempio una funzione sul sito di garanzia del prezzo: pagando una piccola somma i clienti potranno bloccare la loro tariffa per 72 ore prima della conferma definitiva, facilitando così la pianificazione del viaggio per tutti. Sul sito Eurowings i viaggiatori inoltre potranno prenotare pacchetti, hotel, auto, Rail & Fly e l’assicurazione di viaggio. “Con questa nuova ampia offerta Eurowings diventa ancora più attraente per i nostri ospiti e ci teniamo a sottolineare l’ottimo rapporto qualità-prezzo della compagnia”, ha detto Oliver Wagner, amministratore delegato di Eurowings.
Volare con Eurowings sarà sempre più conveniente: sulle rotte nazionali: i passeggeri potranno godere di una riduzione della tariffa SMART, che includerà il bagaglio, la prenotazione del posto e uno snack con bibita. Inoltre includere il primo bagaglio nella tariffa BASIC costerà meno: solo € 9 invece di € 15. Oltre all’introduzione di nuove Carte di Credito Eurowings di maggior valore, nelle varianti Classic e Gold, verrà data ai passeggeri la possibilità di richiedere un upgrade prima della partenza del volo, che prevede il posto di fianco libero per una maggiore privacy e un più ampio spazio.
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Il raggio si estende all’immobiliare
3 anni agoNel primo anno di vita dei Piani individuali di risparmio, che prevedono la detassazione dei guadagni, la risposta del mercato è stata sorprendente. E ora che la possibilità d’investimento si amplia…
[auth href=”http://www.worldexcellence.it/registrazione/” text=”Per leggere l’intero articolo devi essere un utente registrato.
Clicca qui per registrarti gratis adesso o esegui il login per continuare.”]Il successo finora è stato superiore a ogni aspettativa, ma il potenziale di sviluppo non si è esaurito. I Pir entrano nel nuovo anno di applicazione, estendendo l’operatività al settore immobiliare e dando vita a nuove opportunità di penetrazione. Sono questi i temi che hanno caratterizzato la terza e conclusiva tavola rotonda del D-Day, dal titolo «Pir, tra nuovi prodotti e canali distributivi», moderata dalla giornalista di Le Fonti, Alessia Liparoti.
Per tutti gli intervenuti, il decollo di questi veicoli d’investimento, che prevedono la detassazione dei guadagni per chi dedica almeno il 21% del portafoglio a titoli al di fuori del Ftse Mib, la risposta del mercato è stata sorprendente. Del resto, le stime elaborate a inizio 2017 collocavano la raccolta intorno ai 15 miliardi di euro in cinque anni e invece già il primo dovrebbe essersi chiuso intorno ai 10 miliardi.
Considerato che per accedere ai benefici occorre mantenere l’investimento per non meno di cinque anni, ci sono ottime possibilità che la normativa si riveli un successo pieno per tutte le parti in causa: in primo luogo per i risparmiatori, che potranno puntare a ottenere guadagni netti corrispondenti al lordo delle performance generate; le Pmi, che saranno spinte a fare maggiormente ricorso al mercato, trovando in questo modo un nuovo canale di finanziamento rispetto alle banche; per le società di risparmio gestito, che in trovano un nuovo motore per proseguire nel trend positivo di raccolta; infine lo Stato, che a fronte di minori introiti sul fronte del capital gain, potrà beneficiare di un maggiore dinamismo da parte del tessuto economico del Paese.«Da tempo si chiedeva al governo uno strumento capace di fare cultura finanziaria presso la clientela retail, spingendo a puntare maggiormente sugli investimenti di lungo periodo, per cui lo strumento non può che essere salutato positivamente», ha commentato Guglielmo Manetti, vicedirettore generale di Intermonte Advisory e Gestione. Che ha riconosciuto la rilevanza di una riserva sollevata da alcuni analisti, relativa al fatto che il numero di nuove Ipo, pur essendo cresciuto negli ultimi mesi, non ha registrato l’attesa esplosione. Tanto che qualcuno ha parlato di successo monco per i Pir.
«A questo proposito c’è da tenere in considerazione che il mercato italiano deve fare i conti con procedure non così semplici, oltre al collo di bottiglia costituito dalla Consob». Al tempo stesso Manetti ha sottolineato che «vi sono molti dossier aperti e verosimilmente nel corso del 2018 assisteremo a un’accelerazione per quel che concerne gli sbarchi in Borsa».
Un pensiero condiviso da Matteo Serio, direttore commerciale di AcomeA Sgr, per il quale l’arco di tempo minimo di cinque anni «è quello giusto perché gli investimenti giungano a maturazione, senza farsi prendere dalla frenesia del rendimento di breve». Anche per Serio, l’accelerazione sul fronte delle Ipo «è nell’ordine delle cose perché, in uno scenario in cui le banche mantengono ben stretti i cordoni della borsa, la quotazione offre la possibilità di trovare nuovi capitali». E, ha aggiunto, non va dimenticata la visibilità offerta dalla quotazione, «che rende più facile trovare partner per il business aziendale, anche al di fuori dei confini nazionali». Anche se va considerato un altro aspetto: la pioggia di liquidità, che ha investito proprio in seguito all’introduzione dei Pir i titoli a bassa e media capitalizzazione di Piazza Affari, ha reso più cari i multipli. «Le quotazioni sono effettivamente mediamente elevate, ma con dei distinguo e questo lascia spazio ai gestori attivi per cogliere le opportunità che via via si presentano».Vincenzo Sagone, head of Etf, indexing & smart beta business unit di Amundi, ha difeso anche i fondi indice Pir compliant contro le riserve sollevate da chi sostiene che la gestione attiva è l’unica strada per evitare di prendere posizione su titoli sopravvalutati per la sola ragione di essere «eleggibili» come investimento Pir. «La costruzione di Etf compliant con la nuova normativa segue criteri rigorosi, a cominciare dalla scelta dei titoli più liquidi, proprio per minimizzare questo rischio». E, in ogni caso, ha ricordato che compito dell’Etf non è di generare alpha, bensì di replicare l’andamento del paniere sottostante.
«Questi strumenti andrebbero intesi come mattoncini che, con altri, contribuiscono a creare il portafoglio complessivo». Per Manetti, in ogni caso non «sembrano esservi tensioni tali da parlare di una bolla sulle mid e small cap pronta a esplodere, fermo restando che nella storia finanziaria se c’è una bolla, non è dato sapere in anticipo quando scoppierà». Per altro, il manager di Intermonte Advisory e Gestione ha ricordato che «lo scenario economico è in miglioramento e questo impatta sulle quotazioni, rendendole più sostenibili».Intanto Borsa italiana, come ha ricordato Luca Filippa, managing director, Southern Europe di Ftse Russell, ha creato sei indici Pir. «Con il debutto della normativa, abbiamo avviato un confronto con asset manager, intermediari e altri attori del settore per raccogliere le esigenze di supporto allo sviluppo del mercato». Da qui la scelta di creare indici in grado di monitorare gli andamenti di mercato.
Nel dettaglio si tratta di: Ftse Italia Pir Pmi All Index; Ftse Italia Pir Mid Small Cap Index; Ftse Italia Pir Pmi Plus Index; Ftse Italia Pir Star Index; Ftse Italia Pir Benchmark Index e infine Ftse Italia Pir Benchmark Star Index.«Nel predisporre i nuovi indici ci siamo concentrati su tre diverse aree di interesse: descrizione dell’universo delle Pmi italiane che può essere incluso nei Pir, utile per chi è interessato a un riferimento generale sul mondo delle Pmi idonee all’inclusione in conti Pir; creazione di indici a base ristretta che includono le azioni delle Pmi dotate di buoni parametri di liquidità e capitalizzazione, utilizzabili come sottostanti di Etf e securitised derivatives; aggregazione dei panieri del punto precedente con le azioni del Ftse Mib che rispettano la disciplina Pir, in modo da costruire dei benchmark efficienti per i gestori interessati a costruire strumenti ad hoc», ha spiegato Filippa.
Come garantite liquidità e rappresentatività? «Tutte le azioni quotate su Mta sono soggette a un test di liquidità per essere incluse negli indici Ftse Italia Mid Cap e Ftse Italia Small Cap, mentre la selezione delle azioni del Ftse Mib è finalizzata a individuare le prime 40 azioni per liquidità e capitalizzazione», è la conclusione.[/auth]
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