Ecco chi ha raccolto di più e chi è in piena corsa

Al primo posto c’è Intesa Sanpaolo Private Banking, seguono Banca Generali e Fineco. Ma tra chi cresce percentualmente di più ci sono Banca Widiba (+104%) e IWBank Private Investments (+62%)
[auth href=”http://www.worldexcellence.it/registrazione/” text=”Per leggere l’intero articolo devi essere un utente registrato.
Clicca qui per registrarti gratis adesso o esegui il login per continuare.”]Intesa Sanpaolo Private Banking è in testa alla classifica della raccolta netta in Italia. La società del gruppo Fideuram ha infatti totalizzato, tra risparmio gestito e amministrato, una raccolta pari a oltre 5,5 miliardi di euro da gennaio a luglio di quest’anno. Facendo registrare una crescita del 131% rispetto allo stesso periodo del 2016 e piazzandosi al primo posto anche tra gli operatori che hanno incrementato maggiormente la raccolta. Al secondo posto Banca Widiba, che ha fatto registrare un +104,25% rispetto ai primi sette mesi del 2016, seguita da IW Bank (+62,7%) e Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking (58,6%). In coda, Consultinvest Investimenti Sim, che ha perso oltre il 51% di raccolta rispetto all’anno scorso, Banca Mediolanum (-23,89%), Azimut Capital Management (-22,98%), Finanza & Futuro Banca (-19,36%).
È quanto emerge da una ricognizione effettuata dal Centro Studi Le Fonti, che ha rielaborato i dati Assoreti per fotografare sia l’andamento della raccolta nei primi sette mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, sia chi è cresciuto di più. In generale, si nota una netta inversione di tendenza sul piano degli andamenti della raccolta netta riferita al risparmio gestito e amministrato. Con un vero e proprio boom di prodotti come i fondi comuni e Sicav di diritto italiano ed estero, i Gpf e in generale il risparmio gestito, che ha registrato una raccolta pari a 21,8 miliardi di euro, 12,7 in più rispetto al 2016. Opposto il discorso per il risparmio amministrato, che nei primi sette mesi dell’anno passato ha fatto registrare una raccolta pari a 11,1 miliardi di euro, mentre quest’anno è fermo a quota 3,7, con un saldo negativo pari a 7,47 miliardi.
Secondo gli ultimi dati resi noti da Intesa Sanpaolo Private Banking, i primi sei mesi del 2017 del gruppo Fideuram hanno mostrato un mix della raccolta decisamente più favorevole rispetto al primo semestre del 2016, con la componente di risparmio gestito che ha segnato una performance pari a 6,8 miliardi di euro, a fronte di una raccolta netta di risparmio amministrato pari a 0,7 miliardi. In particolare, la raccolta netta in fondi comuni, pari a 4,2 miliardi, ha registrato un forte incremento (+6 miliardi di euro rispetto al dato negativo del primo semestre 2016 (-1,8 miliardi). A tale risultato ha contribuito anche la raccolta di oltre 0,4 miliardi di euro di piani individuali di risparmio (Pir). Solida performance anche nel comparto assicurativo e in quello delle gestioni patrimoniali che hanno registrato, rispettivamente, 1,7 e 0,8 miliardi di euro di raccolta netta.
Secondo Paolo Molesini, amministratore delegato e direttore generale della società, «trimestre dopo trimestre continuiamo a dimostrare, con i risultati, la validità del nostro modello e la bontà dell’assetto strategico. I nostri private banker, forti di un marchio che è sinonimo di qualità e solidità, del supporto fornito dalle strutture centrali e dalle nostre fabbriche, crescono, sia in termini di attività finanziarie sia di numero di clienti, consentendoci di raggiungere i migliori risultati di sempre in termini di raccolta netta (7,5 miliardi), di raccolta gestita (quasi 7 miliardi), e di utile netto. Siamo, inoltre, sempre più attrattivi per i migliori professionisti presenti sul mercato, e la forza combinata di questi fattori produce un risultato eccellente, per i nostri clienti e la nostra banca».
IW Bank, da gennaio a luglio 2017 ha registrato una raccolta netta pari a oltre 651 milioni di euro, 251 in più rispetto al 2016, con una crescita del 62,7%. Il numero di consulenti finanziari reclutati negli ultimi 12 mesi della società è pari a 59, per un totale di professionisti salito a quota 767. «Nel corso dei primi mesi del 2017 la banca ha proseguito positivamente il suo percorso di sviluppo verso un modello che bilancia con equilibrio il valore centrale della relazione umana, basata sul rapporto professionale e di fiducia tra cliente e consulente finanziario, e l’innovazione tecnologica offerta dalle piattaforme di trading online e dai servizi multicanali della banca», afferma Andrea Pennacchia, direttore generale IWBank Private Investments. «I risultati commerciali confermano il valore di tale modello di servizio che ha consentito la generazione di sinergie cross-canale, determinanti per la rete dei consulenti finanziari. I prossimi mesi», continua Pennacchia, «saranno dedicati alla valorizzazione e all’innovazione della proposizione commerciale che la banca ha sviluppato per i clienti dei consulenti finanziari. Lo scenario macro rimane complesso pur in presenza di un miglioramento di alcuni indicatori fondamentali», sottolinea Pennacchia, «la crescita continua solida e diffusa in diverse aree geografiche e settori, tuttavia il rafforzamento dell’euro e le tensioni geopolitiche sono alcuni degli elementi di incertezza da tenere in debito conto nella costruzione delle posizioni finanziarie dei clienti. In questo contesto si inseriscono, come fattori strutturali di cambiamento, l’evoluzione demografica e il progressivo innalzamento dell’aspettativa di vita che pongono gli investitori di fronte a nuove sfide, in parte inedite. Tra queste, la più sentita è il mantenimento nel lungo termine dell’attuale tenore di vita: obiettivo non facile da perseguire con un mercato volatile e complesso. Proprio alla luce di tale situazione, diventa sempre più importante affidarsi a un consulente finanziario che faccia della professionalità e della capacità di offrire soluzioni personalizzate, diversificate e coerenti con il profilo di rischio di ciascun investitore, i cardini della propria attività».
Banca Generali è al secondo posto per raccolta netta tra gennaio e luglio di quest’anno, con una crescita, rispetto al 2016, pari al 22,2%, rientrando così tra le prime dieci società che hanno aumentato maggiormente il business. La raccolta di Banca Generali, nel 2017, è stata catalizzata principalmente dalle soluzioni di risparmio gestito e assicurativo con particolare interesse per le innovative soluzioni “contenitore”. Grande successo, infatti, sottolinea la banca, hanno riscontrato le gestioni patrimoniali e la polizza multilinea che consentono diversificazione e protezione degli investimenti con dinamiche di personalizzazione dell’advisory. A parere di Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali, «le possibilità di personalizzazione della nostra offerta e i servizi di advisory evoluta, che comprendono anche il patrimonio non finanziario, stanno catalizzando l’attenzione della clientela, soprattutto nella fascia private. Abbiamo rivisto le nostre stime al rialzo a 5-5,5 miliardi come previsione di raccolta per il 2017, in linea all’andamento record dello scorso anno».
Finecobank è al terzo posto con 3,13 miliardi di euro di raccolta netta effettuata tra gennaio e luglio e con un incremento del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in cui aveva totalizzato una raccolta di 2,68 miliardi. I nuovi flussi si sono concentrati prevalentemente verso la raccolta gestita, pari a 2,394 miliardi di euro e in crescita del 15% rispetto all’anno scorso, e in particolare verso i servizi di consulenza evoluta, i cosiddetti guided products & services, che hanno registrato flussi per 2,561 miliardi.
«Fineco ha registrato negli ultimi mesi e anni dati estremamente solidi sul fronte della raccolta», spiega Carlo Giausa, direttore investimenti e private banking di Fineco, «con una forte accelerazione dei nuovi flussi verso i servizi di consulenza evoluta. Questo è stato possibile grazie anche al modello di cyborg-advisory adottato dalla banca, che mette a disposizione della propria rete di personal financial advisor strumenti ad alto contenuto tecnologico per razionalizzarne e semplificarne il lavoro. Quanto ai prossimi mesi, ci sono tutte le condizioni perché questo trend continui. Fineco», dice Giausa, «proseguirà a concentrarsi sulle soluzioni di consulenza evoluta, che stanno ottenendo un ottimo riscontro da parte della clientela. Si tratta infatti di soluzioni in grado di fornire portafogli estremamente diversificati per vari profili di rischio/rendimento, e che possono essere personalizzati dal consulente finanziario sulla base delle necessità e degli obiettivi di vita dei singoli clienti». Per quanto riguarda, invece, i cambiamenti delle esigenze dei risparmiatori, secondo Giausa, «le varie vicende che hanno scandito gli ultimi anni, dalla crisi finanziaria fino ai problemi che hanno interessato alcune banche locali, hanno reso le famiglie italiane molto più attente verso la gestione del proprio risparmio. La prima conseguenza è la crescente domanda di una consulenza finanziaria professionale da parte dei risparmiatori, che stanno sempre più familiarizzando con i concetti di diversificazione del portafoglio e di pianificazione di lungo periodo. Si tratta di un cambio di approccio che sarà progressivo ma estremamente rilevante, soprattutto per un Paese che può contare su una ricchezza finanziaria privata tra le più elevate al mondo, con uno stock di risparmio pari a oltre 4mila miliardi di euro, e dove le famiglie per molti anni sono state abituate a investimenti di breve termine con strumenti tradizionali come conti deposito o titoli di stato».
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