In un Paese si parlano ben 841 lingue diverse, e non indovinerete mai qual è

Paese in cui si parlano più lingue

Una buona conoscenza delle lingue straniere permette di orientarsi con maggior destrezza in un pianeta sempre più interconnesso e globalizzato. Le lingue, però, non sono meramente uno strumento di comunicazione, costituiscono veri e propri pilastri fondamentali per la cultura di ogni popolo, che annovera tra le sue peculiarità anche il modo di esprimersi ed il linguaggio che utilizza.

Nei 195 Stati del mondo riconosciuti sovrani a livello internazionale, un’indagine effettuata da Ethnologue rivela l’esistenza di ben 7.164 lingue parlate in tutto il mondo, di cui 492 annoverate tra quelle istituzionali, cioè usate non solo dalle famiglie e dalla comunità, ma anche dalle istituzioni del Paese, 3593 classificate come stabili, ossia non utilizzate dalle istituzioni ma comunque trasmesse dai genitori ai figli, e 3072 in via d’estinzione, poiché il loro uso non viene più insegnato alle nuove generazioni.

Dove si parlano più lingue al mondo? Ecco il Paese inaspettato che detiene questo record

La ricchezza linguistica è una caratteristica propria di diversi paesi, molti infatti utilizzano più di una lingua anche a livello istituzionale. Basti pensare all’India, vasto paese dell’Asia meridionale con ben 21 lingue riconosciute come ufficiali. I paesi poliglotti son quindi numerosi, ma qual è quello in cui in assoluto si parlano più lingue? Ecco la risposta inaspettata.

Con lo strabiliante record di 841 lingue parlate all’interno dei suoi confini, la Papua Nuova Guinea è il paese dove si parlano più lingue al mondo. Conosciuta anche con il nome di Papuasia, il paese in assoluto più poliglotta appartiene al continente Oceanico, si estende per circa 450km2 nel sud-est del Pacifico ed è uno Stato Indipendente appartenente al Commonwealth, dunque riconosce come capo di stato Re Carlo III d’Inghilterra.

La Papuasia riflette la sua varietà linguistica in un’altrettanto importante varietà biologica e territoriale. Molti turisti, infatti, vengono attratti dalle spiagge mozzafiato e dalle colorate barriere coralline che si intersecano con le floride foreste pluviali dell’entroterra, su cui svettano i numerosi vulcani ancora attivi.

Tra le 841 lingue parlate nel paese, 3 sono riconosciute come lingue nazionali ufficiali della Papua Nuova Guinea: l’hiri motu, una versione semplificata della lingua austronesiana “Motu”, il tok pisin, una lingua creola e l’inglese. Ma come mai proprio in questo paese si è sviluppata una tale diversità linguistica?

Ecco perché la Papua Nuova Guinea è il paese più poliglotta del mondo

Come è possibile che in un paese con circa 9 mln di abitanti, popolazione equivalente a quella di Londra, si parlino così tante lingue? Ecco i motivi.

La varietà linguistica è dovuta in primis alla conformazione del territorio papuano, il paese è infatti frammentato in una moltitudine di isole. Queste hanno mantenuto separate le varie comunità e portato alla formazione di numerose varianti linguistiche, parlate anche da poche centinaia di papuani. Sebbene nel paese sia concentrato quasi il 10% della varietà linguistica mondiale, infatti, la maggior parte degli idiomi è a rischio di estinzione, poiché parlata da un numero troppo esiguo di persone.

Tra gli altri fattori che hanno contribuito al poliglottismo del paese possiamo senza dubbio annoverare anche i commerci, le conquiste e le colonizzazioni. Per via del dominio britannico e tedesco subito, il paese oceanico consta di un 84% della popolazione autoctona, circa il 13% di origine europea ed il 3% di altra origine, soprattutto indonesiana. Ciò ha comportato un’ulteriore mescolanza linguistica ed un arricchimento ulteriore della già straordinaria diversità idiomatica del Paese.

E nello Stivale? Quante lingue si parlano in tutta l’Italia?

Se la lingua è un elemento caratterizzante della cultura e dell’identità di tutti i popoli, non può che esserlo pure per gli italiani.

Anche se la Costituzione non si riferisce esplicitamente ad una lingua ufficiale, nella Repubblica non può che essere una: l’italiano. A tal proposito, nel 2022 è stata presentata per iniziativa parlamentare una proposta di legge costituzionale (n° 736), attualmente in corso di esame in Commissione, che propone tra le altre cose il riconoscimento dell’italiano come lingua ufficiale.

Non dovrebbe però sorprendere il fatto che in Italia le lingue utilizzate siano molte di più, per via delle diverse parlate che caratterizzano lo Stivale di regione in regione. La stessa Costituzione all’articolo 6 si pone come obiettivo quello di tutelare le 12 minoranze linguistiche riconosciute ufficialmente ed elencate dalla seguente legge del 1999 (n°482).

la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.

L’elenco delle lingue parlate in Italia non si ferma a queste: Ethnologue ne individua addirittura 43, comprese quelle regionali, sebbene l’UNESCO abbia dichiarato 31 di queste a rischio di estinzione.

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